Un proverbio spagnolo recita “alleva corvi e ti caveranno gli occhi”, in altre parole le buone azioni possono suscitare ingratitudine. Questo modo di dire ben si adatta anche all’ambito dell’educazione dei figli, in particolare ai limiti che i genitori impongono o smettono di imporre.
Sono tante le domande e i dubbi che sorgono quando si tratta di educare un bambino, così come le emozioni, soprattutto quando bisogna stabilire dei limiti. È comune che molti genitori siano dubbiosi e pensino di essere “cattivi genitori” quando devono prendere decisioni che riguardino le regole con cui educare i figli.
Sono tanti i dubbi che una persona si trova ad affrontare: lo sto facendo bene? Sarà la scelta più giusta? Perché se sono convinta di questa decisione in realtà non mi sento sicura che sia quella più adatta?
Di fronte ai milioni di interrogativi nel campo dell’educazione dei figli, sono nati numerosi articoli, libri e manuali specifici. Basta andare in libreria oppure cercare su internet parole-chiave come “educazione” e “figli” per ottenere migliaia di risultati che offrono consigli che spesso non risultano coerenti o verificati.
Cos’è e cosa non è un limite?
Molte persone dato un significato negativo alla parola “limite” e pensano che stabilire dei confini significhi non tener conto dell’opinione del bambino. Tuttavia, questo concetto si allontana molto da altri come urlare, arrabbiarsi o ignorare e si avvicina molto più al concetto di strutturare, regolare ed insegnare. Stabilire un limite non vuol dire alzare la voce o arrabbiarsi e nemmeno mancare di rispetto all’altro.
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